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Le otto montagne (70)

Paolo Cognetti

Genere: Natura, Letteratura

Editore: Einaudi

Anno: 2016

Lingua: Italiano

Rilegatura: Rilegato

Pagine: 199 Pagine

Isbn 10: 880622672X

Isbn 13: 9788806226725

Trama

Pietro è un ragazzino di città , solitario e un po' scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l'orizzonte lineare di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: Pietro trascorrerà  tutte le estati in quel luogo «chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l'accesso» ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lì, ad aspettarlo, c'è Bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa età  ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri. Sono anche gli anni in cui Pietro inizia a camminare con suo padre, «la cosa più simile a un'educazione che abbia ricevuto da lui». Perché la montagna è un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sarà  il suo lascito più vero: «Eccola lì, la mia eredità : una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino». Un'eredità  che dopo tanti anni lo riavvicinerà  a Bruno. Paolo Cognetti, uno degli scrittori più apprezzati dalla critica e amati dai lettori, entra nel catalogo Einaudi con un libro magnetico e adulto, che esplora i rapporti accidentati ma granitici, la possibilità  di imparare e la ricerca del nostro posto nel mondo.

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Le recensioni degli AccioBookers

coeurgris

"Se il punto in cui ti immergi è il presente, pensai, allora il passato è l’acqua che ti ha superato, quella che va verso il basso e dove non c’è più niente per te, mentre il futuro è l’acqua che scende dall’alto, portando pericoli e sorprese. Il passato è a valle, il futuro a monte. Ecco come avrei dovuto rispondere a mio padre. Qualunque cosa sia il destino, abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa." Ieri sera ho terminato "Le otto montagne" di Paolo Cognetti. Parto col dire subito che io non sono molto amante della montagna (infatti a lei ho sempre preferito il mare), tuttavia questo libro mi ha completamente catturata. Credo che Cognetti sia riuscito a trattare temi importanti con un linguaggio semplice e comprensibile anche a persone come me che la montagna non la vivono molto spesso: dal rapporto d'amicizia tra Bruno e Pietro (o Berio come lo chiama Bruno) che si evolve negli anni superando ogni distanza perché come dice Pietro "la nostra amicizia abitava su quella montagna e ciò che succedeva a valle non la doveva sfiorare" al rapporto "complicato" tra Pietro e suo padre. E sullo "sfondo" la protagonista assoluta di questo libro, la montagna e il paesaggio che la circonda: le pietraie, i sentieri, i laghi e i torrenti. Leggi la storia ed è come se tu fossi veramente lì con Berio e Bruno a camminare fra i sentieri, ad attraversare i torrenti e raggiungere i picchi innevati e rocciosi. L'unica cosa che mi ferma dal dargli "solo" 4 stelle e non 5 è il finale. Sono d'accordo su come termina il libro (è il finale più giusto secondo me), ma l'ho trovato un po' troppo sbrigativo rispetto al resto della storia. Peccato! Sicuramente in futuro leggerò qualcos'altro di questo autore.

Kanej

Recensito il 21/08/2022

Mi chiedo se la prof. di italiano fosse consapevole di quanto gay fosse questo libro quando ce lha dato da leggere per l'estate

Spinoza

Recensito il 27/09/2023

Preso per le recensioni positive, bellissima storia di amicizia, ma finale quasi frettoloso, o forse mi aspettavo un finale differente e mi ha fatto male…

Stefi

Recensito il 03/12/2023

Ho amato moltissimo la trama di questo libro (mi ha molto commossa) ma l'ho trovata poco sviluppata e poco approfondita, avrei preferito una migliore rappresentazione del contesto geografico e un'indagine più profonda di Pietro e Bruno.  So che le persone di montagna sono di poche parole, però a me piace immergermi di più nei libri. 

LA

Recensito il 07/01/2024

Una bella storia di amicizia e di come la Natura possa essere “casa”.  

Curiosità: Bruno, uno dei due protagonisti, è stato ispirato dalla figura di una persona reale: Gabriele Vuillermin detto “Rambo”.