La virtù di Checchina (0)

Trama

“La virtù di Checchina” è una novella, scritta da Matilde Serao, pubblicata inizialmente a puntate sulla "Domenica Letteraria" nel 1883 e poi come romanzo breve nel 1906. Inizialmente il testo fu accolto tiepidamente dalla critica, ma in seguito è stato ampiamente rivalutato, divenendo uno romanzi più apprezzati della scrittrice. Merito della protagonista, Checchina cosi ben tratteggiata, così ingenua, che per il lettore è facile sentirla vicina e provare simpatia per la sua indecisione, per i tentennamenti che la tormentano e che fanno sorridere. Con il suo stile attento ai dettagli e la vena ironica, l’autrice ci descrive una giovane sposa, nella sua duplice veste di Checchina (donna fedele e rassegnata, sposata con un medico rozzo, insensibile e tirchio) e Fanny, la donna che aspira ad essere (sempre lei ma in versione borghese e con una vita favolosa). Il marito, il dottor Toto Primicerio è grosso, grasso, rozzo e tirchio e soprattutto non la comprende e non si sforza di farlo. Alla moglie e alla governante Susanna, Toto concede pochi soldi alla settimana per la gestione della casa. Il tempo scorre monotono fino a quando, un giorno, Toto invita a pranzo un elegante marchese, membro dell'alta società. Il Marchese corteggia Checchina e finisce per proporle un incontro segreto. Checcina è molto indecisa: da una parte vorrebbe tanto accettare l'invito, salire grazie al marchese in cima alla scala sociale, ma dall'altra, non riesce a pensare di poter tradire l'uomo che ha sposato. Tentata dall’amica Isolina, moglie infedele sempre a caccia di amanti, condizionata dalla governanete Susanna, donna bigotta e dalla rigida moralità, cosa deciderà di fare Checchina? Cederà alla tentazione solo nell’intimità del suo cuore? Oppure avrà il coraggio di presentarsi all’incontro? E cosa le sta accadendo, è innamorata del marchese o solo tentata da una vita diversa? Il romanzo è preceduto da una biografia dell’autrice, al fine di comprendere meglio e contestualizzare i suoi scritti.