La scuola dei giochi segreti (6)

|| Dal libro : || "Avevo dedicato tutta la mia vita adulta al servizio di un unico padrone: l'infanzia pura. Non Dio. Non un messia o un profeta. Soltanto l'infanzia nella sua forma più immacolata, un giardino recintato tanto vasto quanto la fantasia di un bambino potesse estendersi, a cui niente di malvagio avesse accesso. Mi facevo assillare da dettagli insignificanti quali il colore di un drappo di seta o la finitura di un cavallo di peluche. Lavoravo con religiosa devozione per assicurarmi che le loro menti acerbe venissero a contatto con ciò che è naturale, con ciò che era candido. Ora, avendo fallito nel tenere a bada il più naturale degli istinti, avevo svelato l'impurità più sfrenata". --- Quel DESIDERIO che non dovrebbe mai nascere, l'impudenza di portarlo avanti e la pericolosità di doverlo chiudere. Una maestra d'asilo, quarantenne, di saldi principi che scivola in una relazione che presto diventa ossessione nei confronti di un sedicenne. I forti sentimenti scaturiti si mischiano a vecchi ricordi del passato. 3/5 Solo tre stelle, perché? È un libro, che ha par mio, letto una volta non si ha più il desiderio di leggerlo una seconda, per quanto in esso si possono trovare delle belle frasi e descrizioni, una volta letto si ha già la sensazione di completezza. Abbastanza prevedibile mi ha comunque elettrizzato il finale, tenendomi sulle spine con una paura stretta al cuore, per il ragazzo, provando una terribile tristezza e pena per la donna.