Tempo di lettura stimato:
11h 12m
Genere: Biografie,
Editore: Guanda
Anno: 2017
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 336 Pagine
Isbn 10: 8823518350
Isbn 13: 9788823518353
Trama
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt'altro motivo, a dare l'avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l'ascesa del nazismo, l'ostilità versoi rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l'ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.
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Le recensioni degli AccioBookers
dianagrnlp
Un libro che ho faticato a terminare. Non mi è piaciuta la struttura narrattiva, troppo complessa e piena di personaggi che si confondevano tra loro. Troppe parole straniere ( tedesco, francese, spagnolo) hanno rallentato la comprensione di alcuni pezzi. Arrivata alla fine non ho capito per nulla cosa voleva dire. Lo sai che certe studentesse a volte sembravano quasi invidiose delle compagne proletarie? Perché la libertà di portare i capelli corti o di andare a bere una birra - e ci andavano anche da sole, le nostre operaie - non l'hanno avuta in concessione da un padre o da un fidanzato, ma guadagnata con le proprie mani. " Questa una delle poche frasi che mi ha colpito.
caroladiclem
E' un libro che ho trovato difficile da leggere fin dalle prime pagine. Sembra non avere un filo conduttore e ho dovuto rileggere le stesse cose diverse volte. Dopo vari tentativi mi sono arresa e ho deciso di abbandonarlo.