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Genere: Italia-Storia, D'Annunzio, Gabriele, Istria-Storia
Editore: Guanda
Anno: 2019
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 216 Pagine
Isbn 13: 9788823523081
Trama
1919. Alla Conferenza della pace di Versailles gli alleati dell'Italia, Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia, non trovano alcuna ragione — diplomatica, giuridica, politica — perché la città di Fiume venga data al nostro paese. Il nazionalismo italiano, in gran parte responsabile della partecipazione alla guerra, insorge con violenza e con profondo risentimento. Gabriele D'Annunzio occupa Fiume, avviando un movimento eversivo, palese e occulto, che da Fiume avrebbe dovuto svolgersi in una «marcia su Roma» per rovesciare il regime liberale e parlamentare e la stessa dinastia. Fu una cospirazione di personaggi e di eventi che operò nei modi più diversi per destabilizzare, in un dopoguerra drammatico, l'Italia. Lucio Villari ha posto questo momento storico, e la personalità e il ruolo svolto da D'Annunzio, al centro del suo racconto, grazie anche a nuovi documenti inediti. Ma chi è stato veramente D'Annunzio? Era la trasfigurazione letteraria, poetica, estetica della sua unicità intellettuale? Oppure mancavano in lui una autentica sensibilità morale e quella «coscienza della parola» che, come dirà Elias Canetti, è presente in ogni esperienza esistenziale e culturale? Molti storici sono inclini a vedere nell'«avventura di Fiume» la sostanziale inoffensività e impoliticità di D'Annunzio, ma i documenti, i ricordi dei contemporanei, i giudizi di acuti osservatori degli avvenimenti testimoniano altro. Fu infatti il fascismo — è utile ancora una volta sottolinearlo — a gestire e realizzare lo spirito, i sentimenti, la «parola» e le vocazioni distruttive di D'Annunzio e del dannunzianesimo.
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