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Genere: Italia contemporanea, Democrazia
Editore: Il Mulino
Anno: 2016
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 225 Pagine
Isbn 13: 9788815266002
Trama
Questo libro ricostruisce la vicenda storica della democrazia repubblicana, che si caratterizza fin dalle origini per una forte impronta sociale e diviene poi, negli anni del suo consolidamento, una democrazia distributiva. Attenzione: distributiva, non redistributiva. Lo Stato sociale, che certo persegue finalità inclusive, non è infatti il risultato di un'operazione di redistribuzione ma il frutto di un indebitamento. L'entità del dissesto finanziario, che si sviluppa nel corso degli anni Sessanta e Settanta come conseguenza del deficit spending, si rivela in tutta la sua gravità in coincidenza con la caduta del muro di Berlino, quando esplode la rivolta antipolitica guidata dalla Lega nord. La Lega fa da apripista a Berlusconi, che trionfa alle elezioni del 1994 anche perché promette un «nuovo miracolo italiano». I primi passi della democrazia maggioritaria sono incerti, ma lo Stato sociale continua a essere il centro gravitazionale del sistema politico. Il governo dell'Ulivo cade nel 1998 perché Prodi, secondo la sinistra radicale, non aveva fatto abbastanza per salvaguardare il Welfare. Un Welfare che Berlusconi si impegna a riformare nel 2001, dopo aver vinto di nuovo le elezioni, per costruire un'Italia «più operosa e più solidale». «Difendere i più deboli» è la parola d'ordine di Rifondazione comunista dopo la vittoria elettorale dell'Unione nel 2006. Ma poiché il governo aveva scelto di «privilegiare» il risanamento rispetto alla riforma sociale, Rifondazione contribuì a farlo cadere nel 2008.
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