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Genere: Romanzo corale,
Editore: Guanda
Anno: 2008
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 183 Pagine
Isbn 10: 8860880769
Isbn 13: 9788860880765
Trama
I russi non vanno pazzi per il caviale come si tenderebbe a pensare, anzi... Il vero simbolo del lusso in cucina per loro è l'ananas. Basta questo esempio per rendersi conto di quanto i territori dell'ex Unione Sovietica siano inesplorati dal punto di vista culinario. Piatti come charco, rudel'ki e lazat suonano misteriosi ai più. E anche i ristoranti "russi" che si trovano all'estero offrono, a quanto pare, solo una pallida imitazione delle delizie della madrepatria. Per rimediare a questa lacuna, Wladimir Kaminer traccia a suo modo, con l'ironia e la follia che gli sono consuete, brevi ritratti nazionali delle repubbliche ex sovietiche attraverso le ricette della tradizione, da quelle piccanti del Caucaso a quelle ucraine a base di aglio, a quelle esotiche dell'Asia, a quelle salutari del Baltico. Il suo è una specie di atlante "sragionato" dell'Impero decaduto, una miscela di geografia politica, storia e analisi del costume, arricchito da un campionario di aneddoti, incontri deliranti ed esperienze personali al limite dell'assurdo risalenti agli anni della gioventù realsocialista e della maturità postcomunista berlinese. Alla fine di ogni capitolo il testimone passa alla moglie Olga, che presenta una serie di ricette tipiche della regione appena trattata - dalle patate arrosto bielorusse ai pel'meni siberiani - tutte regolarmente testate dagli amici della coppia rastrellati nella comunità russa di Berlino. Insomma, un viaggio spassoso, folcloristico e surreale. Per palati forti.
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