Tempo di lettura stimato:
8h 24m
Genere: Letteratura, Storia
Editore: Editori Riuniti
Anno: 1976
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 252 Pagine
Isbn 13: 9788835908746
Trama
1945. In un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata dalle truppe naziste la vita si trascina tra infiniti stenti. Jakob Heym, proprietario di un caffè chiuso da tempo, si aggira smarrito tra le botteghe abbandonate dagli ebrei che hanno trovato riparo all'estero o non sono riusciti a scampare alla tragica sorte dei campi di sterminio. Un giorno, per non aver rispettato il coprifuoco, si ritrova negli uffici del comando dell'«amministrazione tedesca» dove, in attesa dell'ufficiale di picchetto, gli capita di ascoltare una radio. Tra fatti di scarso rilievo su un quartier generale nazista, lo speaker ad un certo punto annuncia che le truppe tedesche hanno «eroicamente» respinto «l'attacco bolscevico a venti chilometri da Bezanika». Bezanika... un paese non a due passi, ma nemmeno tanto lontano. Come comunicare agli altri una simile notizia? Dire: Rallegratevi fratelli, impazzite di gioia, i russi sono giunti a venti chilometri da Bezanika? E annunciare di aver sentito il tutto al comando nazista, col rischio di passare per una spia? Jakob Heym sceglie un'altra via, la via della menzogna, utile in circostanze in cui non esistono altre strade. «Ho una radio», dice all'amico Mischa annunciandogli la lieta novella dei russi a quattrocento chilometri dal ghetto. La notizia si diffonde in un baleno. Perfino i bambini, nel ghetto, vengono a conoscenza del grande segreto. La gente si presenta da Jakob, dal possessore di radio Heym, per apprendere ogni dettaglio della liberazione in arrivo. E Jakob fa trapelare finti bollettini di guerra, inventa avvenimenti e situazioni incoraggianti, perché la speranza rinasca e il ghetto si rianimi. Pubblicato per la prima volta nel 1968, e da allora una delle opere più imporranti sulla Shoah, oggetto anche di una fortunata trasposizione cinernarografica con Robin Williams nei panni di Heym, "Jakob il bugiardo" mostra come la letteratura, non rinunciando a nessuno dei suoi registri, persino a quello della commedia, possa restituire, più di mille saggi e trattati, il senso autentico di una delle più immani tragedie delle Storia.
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Le recensioni degli AccioBookers
Spacedone
Recensito il 30/11/2023
Purtroppo non mi è piaciuto, forse perché mi aspettavo una cosa diversa.
Dal punto di vista stilistico si fa ampio utilizzo del discorso indiretto libero (lo stesso usato magistralmente da Flaubert in “Madame Bovary”). Peccato che Becker non scriva a livello di Flaubert e il tutto risulti quindi molto confusionario e poco scorrevole.
La storia - che potenzialmente poteva essere molto interessante - dal mio punto di vista è stata penalizzata dallo stile caotico e dai continui intervenuti del narratore interno. Quest'ultimo su di me ha avuto un effetto straniante e non mi ha aiutata a empatizzare con i personaggi e le loro vicende...semmai l'opposto.
Il narratore interno infatti si intromette spesso nella vicenda e fa continui commenti sui personaggi. In un caso compie addirittura un flashforward, anticipando così la sorte del protagonista e spoilerando al lettore il finale del romanzo.
Inoltre, la mia era una vecchia edizione con tantissimi refusi e errori di traduzione che non hanno contribuito a rendere piacevole la lettura.
Peccato davvero. A questo punto spero che il film omonimo possa aver raggiunto un risultato migliore 😅