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Io so perché canta l'uccello in gabbia (0)

Maya Angelou

Genere: Autobiografici, -

Editore: Mondadori

Anno: 2025

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 288 Pagine

Isbn 13: 9788804793229

Trama

Ha solo tre anni Maya quando, assieme al fratellino di poco più grande, dalla California viene spedita in Arkansas a vivere con la nonna e lo zio storpio perché i genitori si sono separati. Inizia da qui il racconto dei primi diciassette anni della sua vita: un classico della letteratura moderna sconvolgente e lirico allo stesso tempo, il primo bestseller scritto da una donna afroamericana, in cui l'irrefrenabile voglia di vivere si intreccia con il dolore di un'esistenza crudele, rivelando un'emotività potente e spesso contraddittoria. I due fratelli crescono nell'Emporio della nonna come «in un luna park il cui guardiano se ne era andato per sempre», e qui conoscono incanto e orrore, affetto e pregiudizio. L'America degli anni Trenta è popolata di eroi - i raccoglitori di cotone dalle dita tagliate e le schiene sfinite, ma anche i protagonisti dei libri che Maya divora -, e soprattutto di orchi - i "ragazzi" del Ku Klux Klan, il patrigno che a otto anni la violenta. Nonostante le difficoltà, l'indifferenza, gli abusi, Maya saprà costruire il proprio riscatto: anni dopo, a San Francisco, imparerà ad amare se stessa, a riconoscere la gentilezza negli altri, a controllare il proprio spirito indomito, e a usare le parole degli autori che ama per rompere la gabbia della sofferenza e innalzare il canto della propria vita.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 08/03/2023

Maya Angelou ci narra in questa opera la prima parte della sua vita, con l'aiuto di sua madre e dell'amatissimo fratello maggiore Bailey è riuscita a ricostruire eventi e suoni, luoghi ed emozioni che l'hanno resa l'adolescente riflessiva e forte come una quercia che salutiamo alla fine del libro. Dopo la separazione dei loro genitori, Maya e Bailey vengono mandati a vivere in Arkansas dalla nonna paterna e dallo zio Willie. La nonna, detta Momma è una donna risoluta e molto religiosa, che cerca di tirare su i suoi nipoti nel modo migliore possibile, trasmettendo principi, spirito di sacrificio e rispetto in una società impietosa e separatista (siamo nel Sud degli Stati Uniti negli anni '30). Non c'è tanto spazio per i "ti voglio bene" o "sono fiera di te" ma i bambini vengono su bene, malgrado le punizioni a suon di cintura per le loro divertenti marachelle e impudenti prese in giro per quel senso spirituale esagerato e farlocco tipico dei predicatori del Sud. La narrazione è tenera, a tratti divertente, estremamente sincera e molto commovente. Maya si racconta senza mezzi termini, onesta con sé stessa e con noi ci racconta del profondo male sempre presente nella vita di tutti noi, e come intorpidita e insensibile riesce a rialzarsi dimostrando la capacità degli esseri umani di reinventarsi e sopravvivere, nonostante tutto.

"Le parole vogliono dire di più di quanto è scritto sulla carta. È necessaria la voce umana per infondervi le sfumature di un significato più profondo".

M.A.