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Genere: Antropologia,
Editore: Meltemi
Anno: 2017
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 160 Pagine
Isbn 13: 9788883537196
Trama
Il desiderio di capire "gli altri" e il loro universo non è solo prerogativa dell'antropologo. L'assistente sociale e l'educatore di strada, l'insegnante e il formatore, il manager d'azienda e il sindacalista, i ministri di culto, l'architetto e l'urbanista condividono questo desiderio, ma anche l'inquietudine che sorge dal trovarsi disarmati di fronte alla sua realizzazione, forse perché troppo coinvolti nelle proprie pratiche e categorie. In campo aperto illustra la risposta esemplare che la ricerca antropologica offre per realizzare questo desiderio, assumendo proprio l'inquietudine e la vulnerabilità come costitutive del gesto del comprendere. Lo fa raccontando al lettore due storie; l'esperienza di campo di un antropologo francese, Gerard Althabe, e quella personale dell'autore. L'itinerario, dal Congo al Madagascar (Althabe), alta Sicilia (Fava), passando per la Francia di Sartre, è esigente, e come per ogni itinerario i punti di partenza possibili sono tanti, il camminare è anche una sosta e l'arrivo non ha mai fine. "Chi sei per le persone che incontri?", "Chi sono per coloro con cui interagisco nella mia ricerca?": Fava ha fatto proprie queste domande. Poste durante la pratica di campo o all'interno delle pratiche professionali, esse "decentrano" tutti e in primo luogo l'antropologo con il suo sapere, e trasformano ogni suo incontro in un evento che contiene inesplorate le risposte alle domande irrisolte circa la riflessività critica, l'intersoggettività e l'etica della ricerca.
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