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Genere: Semiotica, Filologia classica
Editore: Carocci
Anno: 2001
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 268 Pagine
Isbn 13: 9788843020829
Trama
In teoria la semiotica studia la relazione fra Significante e Significato: nella pratica, però, molte analisi finiscono col rimuovere ciò che il discorso mostra e col descrivere solo il Significato (di una poesia, di un film ecc.). Così, che si studi un testo greco antico o un romanzo francese è indifferente. In questo libro si cerca di mostrare l'inadeguatezza degli approcci tradizionali (soprattutto quello greimasiano) dinanzi a un testo antico, la loro incapacità di coglierne la differentia specifica: occorre una nuova teoria, che recuperi il ruolo diagnostico del Significante. Nel primo capitolo l'autore rintraccia un nuovo modello segnico sensibile alle modalità di esistenza temporale dei testi. Nel secondo, esaminando il dialogo platonico fra Socrate ed Eutifrone, analizza le rotture dell'omofonia greca del Significante e l'emergere del contrasto fra una lingua logica e una ancora tribale. Nel terzo cerca di ricostruire un Significante perduto, ossia il testo orale delle conferenze di filosofi come Plutarco di Cheronea. Nell'ultimo capitolo esamina lo statuto teorico della citazione soffermandosi sulle citazioni occulte di autori pagani in testi cristiani. Il libro si muove nello spazio incerto entro il quale semiotica e filosofia del linguaggio si intersecano e incontrano la filologia. Un saggio insolito, non convenzionale, frutto di una ricerca che vede, nelle frontiere fra i saperi, non confini invalicabili ma passaggi per inedite esplorazioni.
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