Tempo di lettura stimato:
6h 40m
Genere: Avventura, Bambini, Classici
Editore: Mondadori
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 200 Pagine
Trama
Aosta, 24 Dicembre 1914. Il Signor Michele Rasi, la moglie ed il figlio, di nome Giacomino decidono di compiere un'escursione particolarmente impegnativa in montagna. Nonostante i consigli degli abitanti, si mettono in marcia. In alta quota, vengono sommersi da una valanga. Giacomino piange la sventura, che gli ha strappato la mamma ed il babbo. Dopo aver camminato molti chilometri, si ripara in una casetta isolata composta da una famiglia di contrabbandieri senza scrupoli, Bastian e Rita. L'unico che lo protegge è il figlio di questi ultimi, Rico. Giacomino viene ospitato dalla famiglia, a patto che si sappia guadagnare il cibo: dovrà contrabbandare anche lui. Il piccolo si rivela un vero asso in ascensioni e camminate. Tutto procede a meraviglia fino al giorno in cui arriva l'ordine di mobilitazione per la guerra, nel maggio del 1915, che provoca l'improvvisa partenza di Rico. Giacomino ed il fedele cane Pin seguono con un giorno di distanza Rico ad Aosta, dove diventerà la mascotte della truppa, per la sua tragica storia. Riceve anche una piccola divisa da alpino, che lo contraddistinguerà d'ora in poi. Decide di seguire la brigata di Aosta anche sul Carso, in guerra. Compirà gesta mirabolanti con un tenace valore ed una incrollabile fede nella patria: guiderà un drappello all'attacco, farà prigioniero un austriaco e si guadagnerà l'affetto dei soldati. Segue la truppa valdostana persino in trincea, dove anche qui compie mirabolanti gesta, ferito ad una spalla, sempre accompagnato dal cane Pin. A Fiera di Pimiero conosce Nane, un bambino figlio di un cieco morto malmenato da alcuni soldati nemici perchè creduto una spia, che segue anche lui coraggioso Giacomino. Durante la confusione di Caporetto, Giacomino perde ogni contatto con la brigata valdostana di Rico, ma si unirà ad altrettanti battiglioni. Entra fra i primi a Trento, e lì viene sorpreso dalla Vittoria del 4 Novembre 1918. Durante i festeggiamenti, Giacomino ritrova come un miracolo il padre, tenente di fanteria. Rientrato a Milano, Giacomino riprende i contatti con i suoi coetanei, anche se il suo cuore rimarrà sulle montagne del Carso, sempre seguito dal fedele Pin. Dopo qualche mese, la madre di Giacomino fa ritorno dalla Svizzera, dove si trovava ricoverata in un manicomio, ed a poco a poco, sorretta dall'affetto dei cari, ritornerà ad essere quella di sempre. Il libro termina con la cerimonia del Re che consacra Giacomino un eroe, appuntandogli la medaglia d'oro al petto.
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