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Genere: Filosofia contemporanea, Totalitarismo
Editore: Dalai Editore
Anno: 2010
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 237 Pagine
Isbn 13: 9788860735584
Trama
La storia del Novecento europeo è attraversata da filosofi, scrittori e giuristi che hanno condiviso l'operato e i principi dei peggiori regimi totalitari, giustificando ora il fascismo, ora il nazismo, ora il comunismo sovietico. Perché? Com'è possibile che alcune delle migliori menti della cultura occidentale abbiano tradito gli ideali di libertà di cui pure davano prova con la loro spregiudicatezza intellettuale? Come hanno potuto accettare l'oppressione dell'uomo sull'uomo, che a parole condannavano, e addirittura collaborare con i più dispotici governi? Mark Lilla cerca di rispondere a queste domande sottoponendo a un'accurata indagine comparata il pensiero e le scelte politiche di sei grandi della cultura europea: Martin Heidegger, Cari Schmitt, Walter Benjamin, Alexandre Kojève, Michel Foucault e Jacques Derrida. A emergere è un inquietante comun denominatore: tutti questi intellettuali hanno chiuso gli occhi di fronte all'autoritarismo, alla violenza e al terrore, perché profondamente delusi dalle ideologie e dai movimenti sociali della loro epoca. Incapaci di dominare le proprie passioni, si sono lasciati trascinare in una sfera che mal comprendevano, quella della politica, finendo con il ribaltare le posizioni in gioco e accusare la democrazia occidentale di nascondere intenti autoritari ben più nocivi di quelli dei regimi palesemente dittatoriali.
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