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Il filo del rasoio (3)

William Somerset Maugham

Genere: Letteratura, Classici moderni, Gialli

Editore: Mondadori

Anno: 1999

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 352 Pagine

Isbn 13: 9788804469537

Trama

Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di Larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'India, e dell'Illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole Isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la Riviera francese.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 19/10/2023

Il mio amore per questo libro è cresciuto pagina dopo pagina e alla fine mi ha conquistata pienamente, credo sia entrato di prepotenza tra i miei preferiti di sempre. Dico questo perché leggere è stato un bisogno naturale e altamente piacevole, in effetti lo stile di scrittura di Maugham, pur restando semplice è sofisticato e ipnotico; in secondo luogo il personaggio di Larry è incredibile e con lui si è instaurata un'empatia molto intensa, che non mi aspettavo perché di solito questo sentimento così forte mi si accende solo con personaggi femminili.

Ma Larry è fatto così, è irresistibile. Dopo aver vissuto esperienze traumatiche durante la Grande Guerra torna a Chicago dove Isabel la sua ragazza di sempre lo aspetta per sposarlo. Ma non andrà esattamente in questo modo, perché certe cattiverie della vita sono difficili da digerire e Larry non se la sente di entrare in un mondo così superficiale e privo di senso come l'alta società americana, vuole di più e vuole darsi delle ragioni e delle risposte che un'esistenza fatta di cocktail e pettegolezzi non può fornirgli. Credo ci sia qualcosa di profondamente poetico nel fatto che questo libro sia arrivato tra le mie mani adesso che ne avevo più bisogno per sentirmi meno sola e meno estranea al mondo.

W. Somerset Maugham si è ritagliato il ruolo di narratore in questa storia, rendendo l'opera un capolavoro con una sagacia e un'ironia a volte taglienti e a volte garbate, mi sono ritrovata a sorridere davvero in più di un'occasione. Mi è piaciuto molto anche l'affresco che lo scrittore ha saputo ritrarre sia degli europei sia degli americani di quell'epoca, infatti quando si tocca il forte provincialismo che permea il tessuto della buona società statunitense dell'epoca mi ha ricordato un pochino "L'età dell'innocenza" della Warthon.

 

"La passione non calcola i costi. Il cuore, dice Pascal, ha le sue ragioni che la ragione non conosce. Se l'intendo bene, il senso è che la passione, quando si impadronisce del cuore, inventa ragioni in apparenza non solo plausibili ma decisive per dimostrare che per amore vale la pena di perdere il mondo. Ci persuade che si può sacrificare l'onore, che la vergogna è un prezzo lieve da pagare. La passione è distruttiva. Ha distrutto Antonio e Cleopatra, Tristano e Isotta, Parnell e Kitty O'Shea. E se non distrugge perisce. Può darsi allora che ci si trovi alle prese con la desolante consapevolezza di aver sprecato gli anni della nostra vita, di esserci coperti di vergogna, di aver sopportato i morsi tremendi della gelosia, inghiottito le più amare mortificazioni, di aver speso tutta la nostra tenerezza, profuso tutta la ricchezza della nostra anima per una povera sgualdrina, uno sciocco, un piolo da appenderci i sogni, che non valeva una striscia di gomma da masticare."