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Il censimento dei radical chic (2)

Giacomo Papi

Genere: Distopia,

Editore: Feltrinelli

Anno: 2020

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 144 Pagine

Isbn 13: 9788807893650

Trama

In un'Italia ribaltata – eppure estremamente familiare –, le complicazioni del pensiero e della parola sono diventate segno di corruzione e malafede, un trucco delle élite per ingannare il popolo, il quale, in mancanza di qualcosa in cui sperare, si dà a scoppi di rabbia e applausi liberatori, insulti via web e bastonate, in un'ininterrotta caccia alle streghe: i clandestini per cominciare, poi i rom, quindi i raccomandati e gli omosessuali. Adesso tocca agli intellettuali. Il primo a cadere, linciato sul pianerottolo di casa, è il professor Prospero, colpevole di aver citato Spinoza in un talk show, peraltro subito rimbrottato dal conduttore: "Questo è uno show per famiglie, e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore". Cogliendo l'occasione dell'omicidio dell'accademico, il ministro degli Interni istituisce il Registro Nazionale degli Intellettuali e dei Radical Chic per censire coloro che !si ostinano a credersi più intelligenti degli altri!. La scusa è proteggerli, ma molti non ci cascano e, per non essere schedati, si affrettano a svuotare le librerie e far sparire dagli armadi i prediletti maglioni di cachemire... Intanto Olivia, la figlia del professore, che da anni vive a Londra, rientrando per il funerale, trova un paese incomprensibile. In un crescendo paradossale e grottesco, Olivia indaga le cause che hanno portato all'assassinio del padre. Attraverso i suoi occhi, facendo scattare come una tagliola il meccanismo del più affilato straniamento letterario, Giacomo Papi ci costringe a vedere, più che il futuro prossimo, il nostro sobbollente presente.

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Le recensioni degli AccioBookers

FedericaB

Se fosse stato un racconto o un pamphlet l'intento dell'autore sarebbe andato a segno. L'idea base non solo funziona, ma è soprattutto geniale per il clima che stiamo vivendo qui in Italia. Purtroppo, l'idea di costruirci attorno un romanzo non è andata a buon fine: gli intrecci sono deboli e vuoti, e al termine della lettura la sensazione è quella di non essere giunti a nessuna conclusione.