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Il cardellino (13)

Donna Tartt

Genere: Drammatico, Formazione, Arte

Editore: BUR Biblioteca Universale Rizzoli

Anno: 2017

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 893 Pagine

Isbn 13: 9788817090933

Trama

La storia di Theo Decker, sopravvissuto, appena tredicenne, all’attentato terroristico che in un istante manda in pezzi la sua vita. Solo a New York, senza parenti né un posto dove stare, viene accolto dalla ricca famiglia di un suo compagno di scuola. A disagio nella sua nuova casa di Park Avenue, isolato dagli amici e tormentato dalla nostalgia per la madre, l’unica cosa che riesce a consolarlo è un piccolo quadro dal fascino singolare. E da lì, il suo futuro diventa una rocambolesca giravolta tra salotti chic, amori e criminalità, guidato da una pulsione autodistruttiva, impossibile da controllare.

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Le recensioni degli AccioBookers

larighi

Indiscutibilmente il mio libro preferito e lei, Donna Tartt, la mia autrice preferita. Ho già avuto modo di definirlo la mia anima gemella librosa ed è quello che ogni bookaddict spera di trovare nella propria vita di lettore ed amante dei libri e di tutto ciòche fa parte di questo mondo magico. Scrittura magistrale e vita reale dura dolce assurda, ma allo stesso tempo ordinaria sono i suoi punti di forza. Rimane, quindi, il libro migliore e più profondamente compreso che io abbia mai letto.

Koraline (spedizioni a gennaio)

Recensito il 06/02/2022

Non mi ispira proprio la storia

ValeMusto

Recensito il 11/05/2023

Un mattone che ho divorato. STUPENDO.

La biblioteca di Marghe

Recensito il 12/05/2023

Theodore Decker, un bimbo di 13 anni un po’ introverso, un po’ solitario, vive a New York con la mamma, un padre che se n’è andato non si sa dove da un giorno all’altro lasciandoli da soli senza neanche pagargli gli alimenti. Una mattina, diretto con sua madre a scuola per un appuntamento con un professore a causa della sua pessima condotta a scuola, un po’ in anticipo sulla tabella di marcia viene trascinato dalla mamma in un noto museo della city e proprio mentre sono circondati dalle opere d’arte dei più grandi artisti esistiti ecco che accade l’inaspettato: un pacco bomba esplode proprio a pochi passi da loro. Tutto diventa grigio cenere, macerie ovunque, urla, distruzione e morte avvolgono Theo miracolosamente illeso ma stordito come in un sogno onirico senza fine che mentre si sforza di uscire all’aria aperta scorge un dipinto “il cardellino” di Fabritius e lo porta con sè pronto a tornare a casa e attendere il ritorno della mamma, perché è convinto che anche lei si sia salvata da quella tragedia. Purtroppo una volta a casa Theo dovrà fare i conti con la realtà: sua madre è stata trovata morta insieme a tante altre persone che erano nel museo. Da quel momento in poi la vita di Theo sarà costellata di tristezza, droga, cattive amicizie, truffe, malavita ma anche di antiquariato, mobili antichi a cui dare una nuova vita e solo la vista e la presenza di quel quadro riuscirà per pochissimi attimi a farlo tornare alla sua spensieratezza di bambino quando la mamma gli preparava la cena. In un vortice senza fine Theo sopravvivrà alla sua perdita compiendo scelte sbagliate che lo porteranno a Las Vegas e infine ad Amsterdam.
Potrà redimersi? Potrà porre rimedio a ciò che ha fatto e riprendere finalmente in mano la sua vita?

La storia in sè è ben scritta, l’autrice è molto descrittiva e c’è a mio parere qualche pagina “di troppo”. Il personaggio di Theo o lo si ama o lo si odia come d’altronde anche alcuni dei personaggi secondari.
Do 3 stelle perché mi è sembrato un po’ prolisso in troppi punti e perché la trama non mi ha comunque entusiasmato. Uno di quei libri che non ti entrano nel cuore almeno per me.

Stefi

Recensito il 23/08/2023

Questo romanzo è magnifico per efficacia di linguaggio, elegante ma sempre scorrevole, e per la trama, ricca di eventi, sorprese e colpi di scena. È pieno di vita e di riflessioni sulla stessa, sulla caducità che ci affligge e l'anelito costante di felicità che a volte ci porta paradossalmente verso l'infelicità, compiendo azioni apparentemente senza criterio. Io ho trovato impossibile staccarmi dalle pagine, Theo è diventato un personaggio così reale e presente che finire il libro è stato quasi traumatico.

 

"La maggior parte delle persone sembrava soddisfatta della sottile patina ornamentale e del sapiente gioco di luci che, di tanto in tanto, facevano apparire più misteriosa o meno ripugnante la sostanziale atrocità della condizione umana."