Tempo di lettura stimato:
11h 10m
Genere: Drammatico,
Editore: Mondolibri
Anno: 2010
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 335 Pagine
Trama
Fawad ha undici anni ed è "nato all'ombra dei talebani", come gli ripete sempre sua madre, Mariya. Non gli è chiaro cosa significhi esattamente, perché lei non aggiunge altro. Severa e taciturna, non parla mai della famiglia perduta: il marito e il figlio più grande, uccisi, e la figlia rapita dai talebani. Solo di tanto in tanto solleva lo sguardo dal cucito e rievoca i tempi felici, che nei suoi racconti hanno i colori di stanze dai cuscini rosso cremisi e di un giardino dalle rose gialle. Fawad pensa che la mamma, con le immagini che si inventa, potrebbe fare la poetessa, se solo sapesse scrivere, e invece è costretta a fare le pulizie nelle case dei ricchi per tirare avanti. Mentre lei è persa nel buio dei ricordi, Fawad corre nel vento e nel sole polveroso delle strade di Kabul, dove, insieme ai suoi amici, si inventa ogni giorno nuovi trucchi per alleggerire le tasche degli stranieri di passaggio. Fino al giorno in cui Mariya trova impiego presso tre occidentali: Geòrgie, operatrice di una ONG; May, ingegnere; James, giornalista. Raccolto il poco che hanno - un lenzuolo, il Corano e qualche straccio - madre e figlio si trasferiscono a casa di quegli estranei. Per Fawad sarà la scoperta di un nuovo mondo, che suscita in lui un misto di curiosità e diffidenza. Ma capirà anche che è impossibile sfuggire completamente alle tenebre, e lui stesso si troverà a fare i conti con l'ombra dei talebani quando questa tornerà a minacciare le persone che più ama.
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