Tempo di lettura stimato:
21h 2m
Editore: Adelphi
Anno: 1995
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 631 Pagine
Isbn 13: 9788845911132
Trama
Racconti spesso molto brevi, dedicati a un qualche "caso" della vita quotidiana nella funesta regione dei lager della Kolyma: un'occasione di abbrutimento, depravazione, assurdità, barbarie, abiezione, pietà, solidarietà, coraggio, lotta per la sopravvivenza, resa, morte; una qualsiasi delle occasioni che hanno segnato il destino di milioni di esseri umani (decine di milioni: non conosceremo mai il loro numero) nella Russia sovietica. Nulla riscatta l'orrore di questo macabro mondo - neanche la natura, che con la sua asprezza sembra allearsi con gli aguzzini per facilitarne il compito, una natura maligna che ruba le ultime briciole di umanità. Eppure a quella natura Salamov sa dare anima in subitanei, velocissimi squarci visionari, e la cosa crudele che circonda i prigionieri prende vita e testimonia di una lotta tra forze primordiali in cui l'uomo è soltanto timida comparsa. Ognuno, dopo aver letto questo libro, sperimenterà la morbosa ossessione del pane che ispira le cronache dei campi di concentramento. Ma si chiederà anche perplesso da dove, da chi venga a Salamov quella tenera ironia che a tratti illumina l'universo torturante che gli diede in sorte la storia. "I racconti della Kolyma" apparvero per la prima volta in volume nel 1978 in Occidente e nel 1992 in Russia.
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