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I miei martedì col professore (9)

La lezione più grande: la vita, la morte, l'amore

Mitch Albom

Genere: Biografie, Autobiografici

Editore: Bur

Anno: 2000

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 198 Pagine

Isbn 10: 8817251844

Isbn 13: 9788817251846

Trama

Mitch Albom ha ormai da tempo abbandonato le sue ambizioni giovanili da musicista e, a trentasette anni, conduce una carriera di successo come giornalista sportivo e una vita frenetica votata a un lavoro che lo soddisfa. Almeno così crede, fino a quando un giorno, per caso, vede in tv il suo vecchio professore universitario, e maestro di vita, Morrie Schwartz, con cui aveva perso i contatti. Quella sera Mitch decide di andare a trovarlo e, dopo quasi vent'anni, i due ricominceranno a incontrarsi ogni martedì, come ai tempi dell'università. Mitch tornerà ad ascoltare le parole illuminanti di Morrie negli ultimi mesi prima della sua morte, e l'ultima lezione di vita sarà la più importante, sarà la sua seconda possibilità.

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Le recensioni degli AccioBookers

_elescarn

Recensito il 11/09/2023

"Mitch, l'unica cosa di cui rattristarsi è la morte. L'infelicità della vita è cosa ben diversa. Tante persone che vengono a trovarmi sono infelici". 
Perché? 
"Be', per prima cosa la cultura contemporanea non ci fa sentire bene con noi stessi. Insegnamo le cose sbagliate. Si deve essere abbastanza forti per rifiutare modelli di vita che non funzionano. Per crearne di propri. La maggior parte della gente non ci riesce. Sono più infelici di me... persino nelle mie attuali condizioni. Starò morendo, ma sono circondato da affetto e attenzioni. Quanti possono dire altrettanto?" (pag. 43)

La vita è una sorta di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos'altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c'è nulla di scontato. La tensione degli opposti, come un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da qualche parte, nel mezzo." Sembra un incontro di pugilato, commento io. […] Chi vince, domando io? "Chi vince? […]Vince l'amore. L'amore vince sempre." (pag. 47) 

“Mi concedo un bel pianto, se ne sento il bisogno. Ma poi mi concentro su tutte le cose positive che sono ancora nella mia vita. Sulle persone che vengono a trovami. Sulle storie che sentirò. Su di te... se è martedì. Perché noi siamo gente da martedì.” (pag. 64)

“A volte non riesci a credere a quel che vedi, devi credere a quel che provi. E se vuoi ottenere la fiducia di qualcuno devi sentire che anche tu puoi fidarti di lui... anche al buio. Anche quando stai cadendo.” (pag. 68)

Affrontare la morte cambia tutto? "Eccome. Si strappa via la roba inutile e ci si focalizza sull’essenziale. Quando ti rendi conto che stai per morire, vedi tutto sotto una luce molto diversa”. Trasse un sospiro. "Impara a morire e così imparerai a vivere." (pag. 90)

“Ma penetrando in queste emozioni, tuffandotici dentro con tutto te stesso le sperimenti appieno, completamente. Conosci cos'è la sofferenza. Conosci cos'è l'amore. Conosci cos'è il dolore. E solo allora puoi dire: d’accordo, ho sperimentato quell'emozione. Riconosco quell'emozione. Ora ho bisogno di staccarmi per un po' da quell'emozione." (pag. 110)

“Ecco ciò che intendo per farsi una propria sotto-cultura. Non certo disprezzare ogni norma della tua comunità. Non me ne vado mica in giro nudo, tanto per fare un esempio. Non passo col rosso. Le piccole regole le seguo. Ma quelle grandi - come pensiamo, cosa valutiamo - quelle devi scegliertele per tuo conto. Non puoi permettere che sia chiunque altro - o qualsiasi società - a determinarle al posto tuo.” (pag. 160)

“Sai, Ted, per me vivere vuol dire essere sensibile agli altri. Vuol dire poter mostrare le mie emozioni e i miei sentimenti. Parlare con loro. Condividere tutto. Quando tutto quello non ci sarà più, non ci sarà più nemmeno Morrie.” (pag. 167)