Tempo di lettura stimato:
3h 4m
Genere: Letteratura,
Editore: Tranchida Editori Inchiostro
Anno: 1998
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 92 Pagine
Isbn 10: 8885685145
Isbn 13: 9788885685147
Trama
Romanzo simbolico sulla natura, "I discepoli di Sais", oltre a essere una delle testimonianze più perfette dello straordinario linguaggio lirico di Novalis, costituisce uno dei testi più significativi del pensiero del poeta tedesco. Scritto nell'inverno del 1797-98 e rimasto in forma di frammento, esso ci introduce in un Oriente dalle caratteristiche insolite. Non la regione ricca e favolosa, immobile e pittoresca, ma piuttosto un Oriente che ha la grazia sovrana della terra che è stata la culla delle civiltà più antiche del mondo.
A Sais, presso il simulacro della misteriosa Isis, entro le sale del tempio risuonano e si intrecciano le conversazioni che hanno per argomento la natura e il suo rapporto con l'uomo, la concezione del mondo come organismo incompiuto, le riflessioni sul potere vivificante della natura, l'esaltazione dell'Io. Ora è la voce di Fichte che echeggia, ora ci pare di udire Schelling, ora avanza e parla amoroso il maestro di Freiberg. E la scuola di Freiberg è appunto l'accolta dei discepoli: Werner, il noto geologo di cui Novalis fu allievo, è l'apostolo della natura che li sorveglia e li guida. Ed è in mezzo a loro che Novalis ci accompagna. In mezzo a forme aeree, indistinte, dove le figure svaniscono dinanzi alle passioni dell'anima, dove i loro tratti sfilano leggeri, si arrestano un istante, sorridono, corrugano la fronte e non le si è ancora formate nella mente, che già sono via, lontane.
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