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Gli effetti secondari dei sogni (16)

Delphine de Vigan

Genere: Letteratura, Drammatico, Formazione

Editore: Mondadori

Anno: 2009

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 207 Pagine

Isbn 10: 8804589426

Isbn 13: 9788804589426

Trama

Lou Bertignac ha tredici anni: la sua famiglia, dalla depressione della madre, vive in un silenzio opprimente, mentre a scuola le sue grandi capacità l'hanno portata in una classe avanzata, piena di studenti più grandi che non hanno nulla a che spartire con lei. Nolwen, diciannovenne, ha un passato che non può essere raccontato, e vive ora alla stazione di Austerlitz, evitando il contatto con chiunque. Due ragazze totalmente sole, completamente diverse ma destinate, in qualche modo, a riconoscersi fra la folla parigina. Un'amicizia che nascerà lentamente ma che arriverà a cambiare il mondo delle due protagoniste. La vicenda, drammatica, di due vite destinate a intrecciarsi e, se non a salvarsi, almeno a trovare nuove speranze.

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Le recensioni degli AccioBookers

Stefi

Recensito il 03/12/2023

Quante scelte facciamo sognando ciò che non abbiamo? Quanto della nostra vita è dominato dal caos e quanto è effetto dei nostri aneliti di felicità?

Lou, tredicenne precoce e molto intelligente ci narra un periodo della sua vita che la cambierà per sempre, quello in cui conosce Nolween, detta No, una diciottenne senza fissa dimora con cui instaura un rapporto profondo. Lou non vuole solo aiutare No a recuperare la sua esistenza, ma desidera anche ricomporre i pezzi della sua stessa famiglia distrutta da una tragedia inspiegabile, dedicandosi con fiducia a questo nuovo legame con No, introducendola a casa propria e dandole una possibilità di riscatto.

Il linguaggio è molto colloquiale e ricco di intercalari che rendono la lettura molto scorrevole, proprio come se Lou ci narrasse a voce le sue difficoltà di socializzazione, il suo bisogno di affetto e di dare un significato a questa vita ingiusta e apparentemente senza senso. L'autrice riesce a mio parere molto bene a dare voce ad una tredicenne, ad esprimere la sua ingenuità e la sua proverbiale confusione ma nel complesso, il romanzo non mi ha molto convinta a causa di alcuni dettagli francamente un po' irrealistici e per la sua ripetitività.

"Adesso so che la violenza è anche nel silenzio, e qualche volta è invisibile a occhio nudo. La violenza è il tempo che risana le ferite, la sequenza irriducibile dei giorni, l'impossibile ritorno indietro. La violenza è quello che ci sfugge, che tace, che non si manifesta, la violenza è ciò che non ha spiegazione, che resterà opaco per sempre."