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Gli assassini sono tra noi (3)

Simon Wiesenthal

Editore: Garzanti

Anno: 1969

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 334 Pagine

Trama

Un classico della cronaca del nostro tempo. Questo è il libro nel quale uno dei personaggi più straordinari del dopoguerra ha raccontato la sua impresa. L'ha raccontata con semplicità lineare, con cura quasi pedante dei particolari, senza una parola né un aggettivo di troppo, quasi che non si trattasse di una delle più alte testimonianze della lotta irriducibile dell'uomo contro il male. Il giudizio dell'umanità sulle stragi naziste mancherebbe di un preciso risvolto se uno degli scampati non avesse avuto una tale profonda fiducia nella giustizia civile da dedicare la propria esistenza alla scoperta dei grandi carnefici, senza lasciarsi nemmeno per un attimo sopraffare dallo smarrimento che, nella misura immane della tragedia, conduce ad accettare come ineluttabile l'impunità del colpevole. Si deve a Wiesenthal e al lavoro svolto dal suo Centro di documentazione di LInz se Adolf Eichmann (è solo il nome più grosso tra quelli di centinaia di aguzzini tedeschi inseguiti nel mondo intero, scoperti sotto mentite spoglie, e in gran parte catturati) poté essere preso, processato, giustiziato: una sentenza di importanza politica non minore delle sentenze di Norimberga, la riaffermazione del diritto dell'umanità di giudicare e punire, senza bisogno d'altra legge che non sia il volere del popolo, i carnefici di qualunque nazionalità e obbedienza, gli assassini che ancora sono o saranno tra noi.

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