Tempo di lettura stimato:
7h 0m

8 utenti lo scambiano | 4 utenti lo vendono |

Fahrenheit 451 (58)

Ray Bradbury

Genere: Distopia, Fantascienza, Letteratura

Editore: Mondadori

Anno: 2000

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 210 Pagine

Isbn 10: 8804487712

Isbn 13: 9788804487715

Trama

Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall'incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della società tecnologica imperante. Scritto nel lontano 1953, Fahrenheith 451, romanzo prediletto di artisti del calibro di Aldous Huxley e Francois Truffaut, attesta ancora oggi Bradbury tra i massimi scrittori di fantascienza di tutti i tempi.

Altre edizioni

Altri libri dello stesso autore

N. edizioni: 2

N. edizioni: 2

N. edizioni: 2

Autori che ti potrebbero interessare

Le recensioni degli AccioBookers

Rosanna

Premetto di non essere un'assidua frequentatrice del genere distopico, ed è forse per questo motivo che non sono riuscita ad entusiasmarmi durante la lettura di Fahrenheit 451, probabilmente il più famoso dei romanzi di Bradbury. L'idea di fondo è buona, ma non sono riuscita ad affezionarmi al personaggio, non ho empatizzato, e per quanto abbia apprezzato il modo visionario in cui Bradbury estremizza una realtà che alla fine non sarebbe poi così difficile da veder realizzata in un prossimo futuro - dice niente il fatto che nel libro le facoltà umanistiche siano praticamente scomparse? - tuttavia riconosco un mio limite nei confronti di questa narrazione, che non è riuscita a prendermi come speravo.

NYA

"Riempiti gli occhi di MERAVIGLIE, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi! Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque SOGNO studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche." Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccicati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano i libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, fra i giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall'incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo di luce non ancora offuscato dalle tenebre dalla società tecnologica imperante.

Euphiia

“La fantascienza mi serve per interpretare il tempo in cui vivo, in cui vivranno i figli dei miei figli, per illustrarne le minacce...” Così Bradbury rispondeva a Oriana Fallaci nella sua intervista, riportata all’interno del libro “Se il sole muore”. Ho deciso di leggere Fahrenheit 451 proprio grazie a questo dialogo, grazie alle parole di quest’uomo che preferiva spostarsi in bicicletta e non con la macchina, e che considerava il televisore come una delle più grandi minacce del suo tempo. Fahrenheit 451 mi ha conquistata. All’inizio la lettura non è stata di facile comprensione: le prime pagine saltano da una scena all’altra, e la descrizione delle macchine di questo ipotetico futuro, come il serpente, il segugio meccanico e la salamandra possono sembrare fuorvianti e di difficile immaginazione. Il tutto però diventerà chiaro e definito man mano che si procede con la lettura (insomma una pazienza che verrà ampiamente ripagata). La società descritta da Bradbury è una società arrivata al punto di bruciare i libri per “castrare la mente dell’uomo” e, in questo modo, poterlo rendere felice, oltre che facilmente controllabile. “Più sport per ognuno, più vignette umoristiche, più fumetti nei libri! Più illustrazioni ovunque! La gente assimila sempre meno. (…) Se non vuoi un uomo infelice per motivi politici, non presentargli mai i due aspetti di un problema, o lo tormenterai; (…) offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell’Unione. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto sono pieni, ma sicuri di essere “veramente bene informati”. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono pieni come un macigno. E saranno felici.” È inevitabile fermarsi a riflettere su questi dialoghi, e in generale sulla società descritta da Bradbury, e trovare qualche piccola ma importante corrispondenza con la società moderna. Quella di Bradbury, è una società fatta di uomini e donne amanti della velocità, delle distrazioni, di persone che non hanno bisogno e tempo per pensare, e per questo portano continuamente con sé auricolari ronzanti nelle orecchie. Hanno tv grandi quanto intere pareti, che li bombardano di immagini e suoni tutto il tempo, e con cui possono stare sempre in compagnia di amici e parenti. Non vi viene in mente Facebook, che anche se non viene proiettato su uno spazio enorme come una parete, ci risucchia comunque all’interno di un piccolo schermo, per soddisfare il bisogno di essere sempre connessi, distraendoci da chi abbiamo realmente vicino? E come non rivedere i nostri tweet, il nostro sforzo di esprimerci al massimo in 140 caratteri, nei “giornali tutti titoli e notizie, le notizie praticamente riassunte nei titoli”? Nessuno, nella società di Bradbury, ha più voglia di leggere i libri: “i libri si fanno più brevi e sbrigativi. Riassunti. Scelte. Digesti.” Fahrenheit 451 è un romanzo scritto nel 1935, eppure presenta dei tratti terribilmente vicini alla nostra realtà. È un romanzo da leggere per porsi qualche domanda sul mondo attuale, sul modo in cui usiamo il nostro tempo, sull’importanza dei libri e ovviamente della cultura in generale.

Anna

Recensito il 28/03/2021

Lo scambio/vendo perché ne ho due copie

Kanej

Recensito il 02/06/2021

Sopravvalutato.