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Genere: Etnologia, Antropologia
Editore: Carocci
Anno: 2002
Lingua: Italiano
Rilegatura: Non inserito
Pagine: 252 Pagine
Isbn 13: 9788843020362
Trama
Molta parte dell'impresa antropologica consiste in un lavoro di "traduzione culturale" in cui è fondamentale il ruolo degli "informatori": un termine ambiguo che, come questo libro evidenzia, è rivelatore di una particolare concezione dell'antropologia oggi sottoposta a una profonda revisione. Nella letteratura antropologica i riferimenti agli informatori sono sempre stati numerosi. Tuttavia la questione del rapporto tra loro e gli antropologi non ha ricevuto l'attenzione sistematica che avrebbe meritato. Ciò appare oggi paradossale se solo si pensa a quanta letteratura specialistica sia stata dedicata, dagli anni Settanta in avanti, alle questioni connesse con lo statuto scientifico dell'antropologia. Nei saggi qui raccolti, scritti espressamente per questo volume e incentrati o su esperienze etnografiche dirette o su determinate problematiche teoriche, viene appunto esaminato il rapporto dell'antropologo con l'informatore in quanto luogo assolutamente centrale nella produzione del sapere antropologico. Ponendosi l'obiettivo di esaminare la relazione antropologo-informatore nelle sue implicazioni teoriche, storiche, metodologiche, testuali e politiche, i saggi di questo libro, scritti da alcuni rappresentanti dell'"ultima e ultimissima generazione" di antropologi italiani, pongono all'attenzione di cultori, studiosi e studenti di antropologia un tema che investe i fondamenti stessi della disciplina in quanto sapere legato all'incontro con l'Altro, e quindi alle diverse "politiche identitarie" che inevitabilmente scaturiscono da tale incontro.
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