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Aspettando Godot (14)

Samuel Beckett

Genere: Classici, Testi teatrali

Editore: Einaudi

Anno: 1997

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Pagine: 115 Pagine

Isbn 10: 8806062476

Isbn 13: 9788806062477

Trama

"Non c'è da meravigliarsi che, uscendo dal teatro, la gente si chieda cosa diavolo ha visto. In casi come questo si finisce sempre per attribuire all'autore un preciso disegno simbolico, e si rigira il testo pezzo per pezzo, battuta per battuta, cercando di ricostruire il puzzle. Si ha l'impressione che Beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa. Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo "sesamo apriti" non ha senso. Stabilire se Godot è Dio, la Felicità , o altro, ha poca importanza; vedere se in Vladimiro ed Estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre Pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente Lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la "chiave" cristiana, per cui tutto, dall'albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la Croce, alla barba bianca di Godot, si può spiegare Vangelo alla mano". (Carlo Fruttero)

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POZZO:  Le lacrime del mondo sono immutabili. Non appena qualcuno si mette a piangere, un altro, chi sa dove, smette. E cosi per il riso. (Ride) Non diciamo troppo male, perciò, della nostra epoca; non è piú disgraziata delle precedenti, (Pausa). Ma non diciamone neanche troppo bene. (Pausa). Non parliamone affatto.  (pag 44)

VLADIMIRO: Non ci resta piú niente da fare, qui. ESTRAGONE: Né qui né altrove. VLADIMIRO: Su, Gogo, non prendertela cosí. Domani tutto andrà meglio. ESTRAGONE: E come? VLADIMIRO: Non hai sentito cosa ha detto quel ragazzo? ESTRAGONE: No. VIADIMIRO: Ha detto che Godot verrà di sicuro domani. (Pausa). Che te ne pare? ESTRAGONE:  Allora, non c'è altro da fare che aspettare qui. (pag 67)

VLADIMIRO: Anche tu devi essere contento, in fondo, la verità. ESTRAGONE: Contento di che. VLADIMIRO: Di avermi ritrovato. ESTRAGONE: Credi? VLADIMIRO: Dillo almeno, anche se non è vero. ESTRAGONE: Cos'è che devo dire VLADIMIRO: Di' sono contento. ESTRAGONE: Sono contento. VLADIMIRO: Anch'io. ESTRAGONE: Anch'io. VLADIMIRO: Siamo contenti. ESTRAGONE: Siamo contenti. (Silenzio). E che facciamo, Adesso… ora che siamo contenti? VLADIMIRO: Aspettiamo Godot. ESTRAGONE: Già, è vero. (pag 72-73)

VLADIMIRO: È difficile vivere con te, Gogo. ESTRAGONE: Sarebbe meglio lasciarci. VLADIMIRO: Dici sempre cosí. E ogni volta ritorni. (pag 74)

Stefi

Recensito il 25/08/2023

Una delle mie prof del liceo ci ha obbligati a leggerlo, tutti me compresa lo apprezzarono poco all'epoca, per noi non aveva senso. Poi sono cresciuta e ho capito che in effetti a questo mondo sono poche le cose che hanno senso, così mi sono ricordata di Godot e della vita di noi tutti in sua attesa.